Crowdfunding: qualcosa di più di un gingillo?

Più volte abbiamo definito il crowdfunding come un qualcosa di innovativo, che ha o che può avere grosse ripercussioni sulla società e che prospetta nuovi scenari per il futuro, data la sua recente crescita esponenziale.

Cosa meglio potrebbe aiutarci, nel tentativo di carpire un lontano squarcio del futuro, se non il “telescopio” della fantascienza? Proviamo a ragionare partendo dal recente sviluppo tecnologico che ha coinvolto la nostra società.

L’intensa proliferazione delle tecnologie informatiche e di comunicazione hanno trovato riscontro nella nascita del Cyberpunk, un movimento letterario nato all’inizio degli anni ’80, che tratta le scienze più avanzate, combinandole con un elemento di ribellione verso l’ordine sociale.

sterlingBruce Sterling è un celebre autore fantascientifico che sa offrire interessanti spunti alla sociologia della scienza. Nel suo saggio La forma del futuro elabora una visione accattivante per quanto riguarda la metamorfosi subita dagli oggetti in un mondo sempre più digitalizzato.

8850324782p400La forma del futuro è incerta, riuscirà l’uomo a gestire i danni causati dai metodi produttivi odierni e allo stesso tempo adottarne altri che trovino in una nuova creatività la loro sostenibilità? Partiremo proprio dalle riflessioni di Sterling per cercare di capire quanto evoluto sia (e quanto ancora possa evolversi) l’oggetto “crowdfunding”. Per farlo dobbiamo ragionare preliminarmente su varie questioni: il finanziamento collettivo lo lasciamo alla parte conclusiva. Cercate di resistere fino ad allora!

Se 2 milioni di anni prima dell’avvento di Cristo gli oggetti erano manufatti, nel corso della storia si sono evoluti. Si è dapprima giunti alla produzione di macchine composte di molte parti, passando poi per i prodotti uniformi e commercializzati e giungendo infine ai gingilli. I gingilli vengono così descritti da Sterling nel suo saggio:

[…] oggetti altamente instabili, baroccamente multifunzionali, modificabili e facilmente programmabili dall’utente e destinati ad una vita breve. I gingilli sono collegati a fornitori di servizi di rete: non sono oggetti autonomi, bensì interfacce. Il loro impiego richiede un’interazione intensa e continuata.

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La persona utilizza il gingillo in qualità di utente finale, non di semplice consumatore. Il gingillo per eccellenza nella nostra società è lo smartphone, il cui costo di acquisto non è solo un costo economico, ma anche:

  • costo di cognizione, per cui se dedichiamo maggior tempo all’oggetto, passano in secondo piano molti altri aspetti. Avete mai letto tutte le clausole del contratto stipulato col vostro operatore telefonico? Avete mai letto ogni singola parola della garanzia del vostro gingillo? Sapete per caso dire da dove vengono i singoli minerali che compongono i circuiti del processore del vostro smartphone? All’acquisto del gingillo paghiamo in intelligenza, non possiamo padroneggiare cognitivamente tutto ciò che gli sta attorno.
  • costo di opportunità, per cui si pensa meno ma si agisce anche meno. Si fanno meno cose rispetto a quelle che si facevano prima. Tutte le opportunità, mai totalmente sfruttabili, di uno smartphone finiscono con l’assorbire parte della nostra vita. Non scriviamo più lettere ma SMS, inviamo messaggi vocali piuttosto che chiamare un’amico, ridiamo tramite il movimento frenetico dei pollici che premono prima la “a” e poi la “h” e perdiamo così la possibilità di tonificare i muscoli del viso. Ci lanciamo su nuove opportunità, perdendo di vista quelle passate, dimenticandole a volte.

Il gingillo può poi evolversi nello SPIME (tralasceremo lo stadio finale dell’evoluzione, il “Biote”, per lasciarlo alla curiosità del lettore). Uno SPIME nasce dall’unione di space e time:

Gli SPIME sono oggetti industriali il cui supporto informativo è talmente ampio e ricco da renderli materializzazioni di un sistema immateriale. Gli SPIME iniziano e finiscono come dati. Sono progettati sullo schermo, fabbricati con mezzi digitali […] coloro che fanno parte dell’infrastruttura degli SPIME sono gli intermediari.

La peculiarità dello SPIME è la sua capacità di trascendere lo spazio e il tempo di cui è pure composto: essendo un dato permette di essere archiviato facilmente, la sua natura gli permette di essere reperito facilmente, se necessario. Con lo SPIME assume centralità il processo, a dispetto dell’oggetto gingillo che aveva assorbito le energie e le risorse dell’utente finale. Qui si parla di intermediari, persone inserite all’interno del processo, consce e attive.

imgDatiAziendaliAbbiamo bisogno di oggetti che siano delle vere e propri microstorie (i dati del processo dello SPIME, per esempio), per non perderne traccia, per vivere più coscientemente e per tracciare il nostro passato e renderlo facilmente reperibile, nell’ottica della continua ricerca della sostenibilità.

Nella società che Sterling definisce sincronica l’oggetto è in continua evoluzione e l’uomo deve continuamente andare a correggere quegli errori che rendono non sostenibile la produzione degli oggetti. Se il processo è più importante dell’oggetto, se c’è trasparenza e possibilità di modifica, allora gli errori risultano più facilmente e velocemente correggibili.

Nella società sincronica sono necessari:

  • la trasparenza, che permette di ridurre o di eliminare il costo cognitivo del gingillo di cui parlavamo prima. L’obiettivo è di arrivare ad uno SPIME che sappia veicolare il maggior numero di informazioni possibili sull’oggetto. Per esempio, tornando ai nostri esempi sugli smartphone, il Fairphone cerca di adempiere il compito di sensibilizzare l’utente finale circa la provenienza delle componenti elettroniche del device. Il fondatore Bas van Abel spiega così la sua scelta di appoggiarsi al crowdfunding per portare avanti il progetto Fairphone (il modello Fairphone 2 ha raccolto più di 9 milioni di euro di finanziamenti; da notare i termini utilizzati da Bas: awarenessalienated relationship, storytelling artifact):

Fairphone started three years ago as a campaign aimed at creating more awareness around the abuses in the supply chain of electronics. In general, by re-imagining and re-building the alienated relationship we have with our devices. Since then, we have decided to create our own phone in order to expose every step in the production with an emphasis on the mining situation in DR Congo. Our goal was to understand the system and see if things could be done differently if you produced a phone putting social values at the base of your mission. That made Fairphone both a storytelling artifact (our campaign), but also a real product that could function as a catalyst to change the way products are made and eventually positively influence an economic system based mainly on profit maximization.

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  • i meccanismi di progettazione rappresentativa, per cui, dal momento che non tutti abbiamo le qualità di designer, non sapendo per forza progettare e ideare, dovremmo quantomeno avere la possibilità di prendere parte alle decisioni preliminari dell’oggetto. Potremmo continuare la nostra serie di esempi legati agli smartphone con un caso tutto italiano: Stonex. Nel suo sito internet accoglie la sezione “sondaggi”, in cui l’utente può esprimere la sua opinione in merito a determinate decisioni relative alle caratteristiche dei prodotti Stonex. L’incontro di designer, promoter (scopri chi sono i promoter nel crowdfunding, leggendo il nostro articolo) e supporter (scopri chi sono i supporter nel crowdfunding, leggendo il nostro articolo) potrebbe dar vita alla società sincronica di Sterling.

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Eccoci dunque alle tanto attese considerazioni circa il crowdfunding. Dall’incontro sopracitato prende forma un oggetto che deve godere del consenso per nascere, che viene prodotto solo dopo che la gente sappia cos’è. Con il crowdfunding è possibile rendere nota l’idea, prima dell’oggetto. Ci si avvicina più al concetto di SPIME, piuttosto che a quello difettoso di gingillo.

Una piattaforma online di crowdfunding potrebbe guadagnare l’assoluta trasparenza del processo produttivo rendendo manifesti tutti gli aspetti informativi e tutte le diverse opportunità legate all’oggetto, prima ancora che questo possa concretizzarsi e distogliere così l’attenzione dell’utilizzatore finale. Il consenso ricevuto da un progetto specifico può essere considerato come una approssimativa forma di meccanismo di progettazione  rappresentativa.

Sterling guarda lontano, ma il crowdfunding non è da meno.

Fonti:

  • La forma del futuro, B. Sterling, Apogeo edizioni, 2008.
  • Sito Fairphone.
  • Sito Stonex.

 

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